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Un Venerdi' con gli amici da Pasvalerio
 

Non immaginavo che la sensazione della mia testa liscia potesse essere cosi emozionante, ho ancora i nervi scossi dalla serata di ieri.
Come il solito, ogni venerd� sera, mi riunisco con un gruppetto d�amici, siamo ragazzi dai sani valori ci piace mangiare, bere con moderazione, fare l'amore, divertirci e qualche volta regalarci emozioni pi� intense.
In un momento di stanca, durante la serata, Enrico, il padrone di casa, esclama: ragazzi vogliamo dare un p� di tono a questa serata, ho in mente un bel giochino, forse uno di noi ................................
Al suono di quelle parole l'atmosfera si � subito riscaldata, urla, salti, un coro di voci che acclamava il nome del nostro amico.
Dopo qualche minuto, � rientrato nella stanza, dove io e gli altri ragazzi eravamo, aveva in mano una scatola, dalla quale ha tirato fuori una tosatrice per capelli, nel mostrarcela ha detto, giochiamo al gioco della bottiglia, ruotiamo la macchinetta, chi sar� scelto dalla sorte, sar� rapato a zero,
Quasi non mi strozzavo, infatti, mentre sentivo la sua voce, un sorso di birra mi � finito di traverso.
Il gioco era veramente divertente se i capelli da tagliare non erano i miei.
Caspita, i miei capelli, modestamente ho una bella capigliatura, folta, color nocciola, non molto lunga, ma curatissima, lo stile del taglio � molto attuale, sono tutti buttati in avanti, leggermente sparati in alto, dietro, attaccatura lunga e sfumatura moderata.
Lo spessore delle ciocche, un vero godimento per la mani  che hanno il privilegio di attraversarle.
Subito � iniziato il gioco, tutti intorno al tavolo, la macchinetta al centro, e................via.........................
Il mio cuore ha iniziato a battere, la gola mi si � improvvisamente asciugata, una sensazione di paura mi ha pervaso, lo sapevo quella maledetta si � fermata contro di me, i miei capelli erano condannati.
Una volta fermi, tra le urla, dei miei amici, la mia mente era offuscata da ogni ragione, tutti gridavano il mio nome, una situazione da stadio, non potevo tirarmi indietro, doveva compiersi il gioco.
Cosi, con gesti lenti ma inesorabili, ad uno ad uno mi sono sbottonato la camicia,
Poi sedendomi ha torso nudo, mo fatto scorrere la mia mano tra la mia chioma, quasi per salutarla, un respiro profondo, gli occhi chiusi, ed ho urlato, tutti fuori, subito, ho sentito il ruggito della tosatrice, poi il freddo metallo sulla fronte, poi il mordere dei miei capelli, una sensazione di sgomento si � impadronita del mio corpo e della mia mente, la mente � andata in tilt.
I miei capelli cadevano inesorabilmente, li sentivo sulle mie spalle, sul mio torace, un'emozione tra la disperazione e il piacere fisico.
Finito il tutto, la mia testa liscia, � stata baciata da tutti i miei amici, un rito propiziatori, una balla birra � la serata si � conclusa in una grossa risata.

Credo che sicuramente ce ne saranno di altre.