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Taglio Inatteso da Pasvalerio
 

Il mio amico � in ritardo, guardo l'orologio, caspita, sono pi� di venti minuti che sono impalato qui, ad aspettarlo, avevamo un appuntamento, dobbiamo andare in biblioteca per ritirare dei volumi di storia,
libri necessari per il completamento della nostra tesi di laurea.
Mentre aspetto, seduto ad una fermata del tram, la mia attenzione cade sulla vetrina del negozio di fronte, � un barbiere, uno di quelli un po�, come dire, d'altri tempi.
Gli interni, rigorosamente in legno, poltrona di pelle, grandi specchi, foto di tagli sparse qua e la.
Mentre guardo, un tipo entra, circa la mia et�, statura media, capelli neri, ondulati, lunghi sul davanti, poco pi� corti dietro, lo stile del taglio � con la fila al centro.
La scena mi incuriosisce, voglio proprio vedere che taglio si fa.
La giacca e tolta, un balzo veloce nella poltrona, la mantellina � serrata.
Il barbiere, poco pi� che quarantenne, inizia a tagliare.
Le mani svelte lavorano armoniose, i movimenti decisi e precisi, sollevano le ciocche di capelli che con colpi netti di forbici vengono recisi.
Vedo grandi massa di capelli accatastarsi sulle spalle, sul davanti, della mantellina, un desiderio irrefrenabile si fa strada in me, vorrei essere su quella sedia, per un taglio di capelli.
Certo ci vuole un p� di coraggio, i miei capelli sono lunghi fin sulle spalle, li porto legati in una coda composta.
un bel cambiamento, se entro il quel negozio.
intanto il taglio procede, un profilo corto ed ordinato si sostituisce, alla chioma ribelle, un bel lavoro, un taglio decisamente invitante.
ecco, il tipo esce, del mio amico nessuna traccia, l'idea di sedermi in quella poltrona � sempre pi� forte, ma resisto.
Nel negozio torna la calma, il barbiere spazza i capelli tagliati, caduti in terra, ecco, la poltrona � ruotata involontariamente verso di me, � un invito, la gola mi si asciuga, la voglia cresce, non posso desistere, vado appena entrato, un sottofondo di musica, mi accoglie, la radio suona un brano tutto chitarra, i miei nervi tesi subito si rilassano.
Mi siedo, sprofonda nella poltrona grande e comoda, la mantellina � intorno al mio collo.
il barbiere, mentre mi chiede che cosa pu� fare per me, con gesto deciso rimuove l'elastico che ferma la mia composta coda, i capelli si separano, ricadono morbidi sulle spalle.un pensiero di pentimento mi indugia, chiedo solo una sistemata.
il lavoro inizia, le lunghe ciocche vengono separate una per una e tagliate, circa quattro o cinque centimetri di capelli cadono sulla mantellina, una quantit� non eccessiva, la mia mente corre, mi chiedo che cosa faccio seduto su quella poltrona.
la mia voce va sola, fermo il barbiere dicendo: NOOOOOOOOO.........
se li devo tagliare, facciamolo sul serio: FUORI TUTTO.
Subito il viso del barbiere si illumina di un bel sorriso, le forbici tagliano freneticamente, grandi riccioli di capelli cadono, un massacro.
I tratti regolari della mia testa si delineano netti, un nuovo uomo stava nascendo, non ho mai avuto capelli corti, stranamente non ho paura, il piacere di quella situazione � pi� forte d�ogni timore.
Terminato il taglio, non posso credere alla massa di capelli accatastata in terra, erano tutti sulla mia testa solo venti minuti prima, uno spettacolo.
Pago, ringrazio ed esco, mi godo la nuova sensibilit�, ecco finalmente arriva il mio amico, giusto in tempo, dopo l'inattesa visita dal barbiere.