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La Sfida da Pasvalerio
 

Stento a camminare, le gambe si muovono a fatica, questa volta la mia voglia di rischiare, mi e costata cara, i miei capelli sono andati.

Per tutto il giorno, una strana sensazione mi ha accompagnato, uno stato d�ansia inconscia, sentivo che qualche cosa di veramente particolare sarebbe successo.

Durante la serata, mentre passeggiavo, la mia attenzione � caduta sull'insegna di un locale: PUB LA SFIDA,

senza pensarci troppo, avendo sete e cercando compagnia, sono entrato.

atmosfera piacevole, ottima musica di sottofondo, bella gente, vado al bancone del bar e chiedo, una 0,5 scura, la mia passione.

subito un bel tipetto dai capelli a spazzola, si avvicina per servirmi.

mentre bevo, incredulo, vedo in fondo alla sala, vicino al grande bancone una vecchia sedia da barbiere, ad un bracciolo pendeva silenziosa una tosatrice, sul bancone, una grande ampolla di vetro, piena per met� di capelli d�ogni tipo, lunghezza e sfumatura di colore, poi 4o 5 boccali da un litro, tutti in fila.

la presenza di tali elementi, talmente estranei, ma nello stesso tempo intriganti, mi hanno indotto a chiedere spiegazioni.

con tono forte, il barista, mi ha detto che tutto faceva parte di un gioco, una sfida, ora capivo il nome del locale, se riuscivi a bere un litro di birra in meno di dieci secondi, ti dissetavi e non pagavi, se perdevi, venivi rapato a zero e i tuoi capelli finivano con gli altri, per raccogliere la sfida bastava impugnare un boccale.

un fremito di paura e piacere, caspita il mio innato senso per l�emozione fortissima, una tentazione pazzesca, quella situazione.

il mio sguardo spaziava tra la poltrona del barbiere, la tosatrice, tutti quei capelli tagliati ai perdenti e poi la mia immagine riflessa nello specchio, dietro alle bottiglie del bar, i miei capelli, belli e folti, mossi al punto giusto, lucenti, tagliati in uno stile decisamente attuale.

istintivamente la mano scorre tra le ciocche, sento il loro vigore, la mente � tentata, il cuore accellera il battito, con gesto rapido e stupido finisco la mia fredda  scura e prendo un boccale, dovevo soddisfare il mio io.

subito il barista esclama: bei capelli, peccato doverli tagliare, faceva parte tutto del gioco, non nascondo lo stato d�estrema eccitazione, sentivo crescere in me la tensione, ecco il boccale � pronto, bevo avidamente, il tempo passa in fretta, troppo in fretta, un rivolo di birra mi percorre la guancia, scivola lento e freddo gi� per il mio collo fino  dentro la maglietta, bevo a pi� non posso, ma era troppo.

il tempo finisce, il boccale non � vuoto.

i miei capelli sono condannati.

l'idea mi sconvolge, ero stato uno stupido a sottovalutare la situazione,

ora dovevo pagare il prezzo della mia sconfitta.

con passo lento mi sono seduto nella poltrona, niente mantellina, tutto intorno a me, i clienti del locale, volevano godersi la spettacolo, quasi meccanicamente mi sono ravviato, con entrambi le mani, i capelli tutti indietro,

poi, la stretta presa delle mia testa, le dita della mano dell'improvvisato barbiere, sprofondano nel mare agitato, dei miei capelli, il ruggito della tosatrice, il primo passaggio sulla nuca.

il terrore si � fatto strada in me, volevo scappare, urlare, ma dovevo subire il caro prezzo della sconfitta.

grosse ciocche di folti capelli cadeva inesorabili , si posavano su di me e sul pavimento, una situazione pazzesca.

stordito,

percepivo solo i cambi di tono della tosatrice che massacrava la mia criniera, il vuoto nulla mia mente.

terminato il tutto, tra gli applausi del divertito pubblico, sarcasticamente il barista mi ha offerto da bere, senza rispondere, tremante e confuso, sono uscito, godendomi la sensibilit� della mia testa tosata di fresco.