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Dal Barbiere da Pasvalerio - parte II
 

La mantellina è serrata, mi guardo riflesso allo specchio, il mio viso pulito e liscio, gli occhi si fissano interrogativi sui capelli,certo la tentazione è forte,tagliarli corti, oppure solo una sistemata, sono indeciso.
I miei pensieri sono interrotti bruscamente dal movimento deciso del piede del barbiere che con forza pompa sul pedale della sedia, porta la mia criniera all'altezza giusta per poterci lavorare in maniera comoda.
Sento scorrere il pettine tra i miei folti capelli, nel negozio un silenzio irreale, rotto solo dal fruscio dei miei capelli, sono ravviati,ordinati,separati con una rigida riga laterale, un grosso ciuffo mi ricade lentamente sulla fronte, poi giù, fin sugli occhi.
Sento la voce interrogativa del barbiere che attente ordini, lo fisso, poi con voce decisa: un bel corto.
Subito le forbici iniziano a tagliare, le ciocche sono separate, sollevate,
Con gesti abili il pettine ruota, sollevando i capelli che fuoriuscendo lunghi tra i denti, sono tagliati.
Grandi ciocche cadono tutto intorno, le tempie incominciano a delinearsi corte e sfumate, le orecchie compaiono in bella vista, ornate di netto arco, l'attaccatura pulita.
Poi una pausa, il barbiere con gesto lesto, ruota la poltrona, la mia immagine non è più riflessa, un senso di paura, ma nello stesso tempo di piacere mi assale, il momento è troppo rilassante, voglio godermi ogni singolo gesto, ogni singolo suono.
Sento il graffiare del pettine sulla mia nuca, lo schiocco incessante delle forbici, non vedo i capelli cadere ma immagino che dei miei bei riccioli nè stia restando ben poco
il tagli prosegue sulla parte di sopra, sento la trazione delle dita del barbiere che sollevano i capelli, li serrano, li tagliano.
Sento il movimento ritmico del pettine che scorre in varie direzioni, ecco, vedo copiose ciocche cadere sulla mantellina, uno spettacolo.
Rimiro i miei capelli lucidi, sono inerti ma conservano intatta la loro bellezza, ora è il turno del mio ciuffo, è pettinato in avanti, sento la forbice che mi sfiora la pelle delle fronte,sento le lame chiudersi, vedo i capelli cadere.
Posate le forbici, il ruggito della tosatrice portata in vita, sento il mordere delle lame prima contro il pettine disposto contro la mia pelle, poi direttamente su di essa,
Un brivido mi attraversa la schiena.un piacere estremo mi riempie d'eccitazione, prima la rasatura poi la tosatura,
La stanchezza dei giorni trascorsi, quel barbiere era riuscita a cancellarla tutta con questa seduta carica di ritualità tutta maschile.
Spenta la tosatrice, il barbiere mi ha rigirato verso lo specchio, mentre la patrona ruotava, cresceva in me, da un lato,  il desiderio di vedermi, dall'altro il dispiacere della fine di quel momento magico.
Caspita, lavoro eccellente, il mio viso liscio, i miei capelli corti, ora sono veramente pronto per la presentazione del mio progetto