Finalmente dopo mesi di duro allenamento il mio Mister ha deciso di inserirmi nella squadra di pallanuoto. Sono molto orgoglioso di questa promozione ed anche la mia famiglia � orgogliosa di me.
Gli allenamenti si faranno ancora pi� duri, con pi� sessioni in settimana. Il Mister ogni volta si raccomanda di uscire dai locali della piscina ben asciutti altrimenti, vista la temperatura rigida dell�esterno, c�� il rischio di ammalarsi.
Una sera il Mister, mentre eravamo negli spogliatoi quasi pronti ad uscire, mi dice: �Hai i capelli ancora umidi. Se esci cosi ti prendi un malanno. Sarebbe meglio che li tagliassi quei capelli come i tuoi compagni�. A questa richiesta, gi� fatta in altre situazioni ridendo risposi di no in modo piuttosto deciso.
Per essere un nuotatore effettivamente ero un po� sopra le righe. Capelli lunghi, castano-biondi, alle spalle e di regola raccolti in una coda abbastanza lunga. I miei compagni, con pi� anni d�esperienza, avevano tutti i capelli cortissimi. Era facile intuire che la loro testa era trattata mensilmente con la tosatrice.
La richiesta del taglio si ripresent� in diverse altre occasioni. La mia risposta era sempre la stessa. Un mio compagno una sera mi disse: �Anche io avevo i capelli lunghi come i tuoi. Alla fine ho dovuto tagliarli perch� il Mister era diventato troppo insistente ed io non reggevo pi�. Qualche volta, per punizione, mi metteva in panchina invece di farmi giocare. Alla fine ho ceduto ed i capelli sono andati. Guarda ora come sono ridotto!�. Paolo, era quasi rasato, � secondo me decisamente orribile. I capelli erano biondissimi e quasi non si vedevano mentre in bella mostra apparivano due grandi orecchie a sventola.
Passo qualche mese, poi, una sera, il Mister mi disse di venire al successivo allenamento accompagnato da mio padre.
Cosi fu, e la volta successiva mentre io mi allenavo loro parlarono per circa un quarto d�ora.
�Deve dire a suo figlio di tagliarsi quei capelli altrimenti non lo accetto pi� in squadra. Sta creando un precedente per gli altri ragazzi che come vede hanno tutti i capelli cortissimi. In questo sport non � opportuno portare capelli lunghi, sono solo una complicazione�. Mio padre stava a sentire mentre io, impegnato negli allenamenti, ero assolutamente ignaro di dove voleva arrivare il Mister che continuava a parlare a mio padre: �Se la prossima volta il ragazzo non arriva con i capelli accorciati a dovere sar� costretto a non ammetterlo agli allenamenti. Quella coda che porta va assolutamente eliminata!�. Mio padre era un po� stupito dal fervore del Mister, ma tutto sommato condivideva la sua idea; un taglio corto sarebbe stato opportuno e conveniva il fatto che dovesse essere fatto al pi� presto.
Alla fine il Mister lanci� una proposta: �Se vuole taglio io i capelli a suo figlio, probabilmente far� resistenza, ma secondo me � quello che ci vuole, prendendolo in modo autoritario gli fortifichiamo il carattere�. Mio padre era un po� perplesso da quest�affermazione mentre il Mister stava pregustando il godimento di un taglio forzato nei miei confronti.
Il Mister se lo lavor� a dovere fino a quando mio padre acconsenti: �Ok, glieli tagli lei i capelli, ma io sar� presente�.
Terminano gli allenamenti e mio padre e l� nell�atrio della piscina che mi attende. Dopo la doccia, mi asciugo lo raggiungo pronto per andare a casa. �Andiamo pa ... sono pronto!�. Mio padre mi fa cenno di entrare nell�ufficio del Mister. Il Mister � sulla porta ed esclama: �Luca, entra!�.
Mi dirigo verso l�ufficio e mio padre mi segue. Non capivo che cosa volessero ma con estrema tranquillit� entro.
Il Mister ci fa segno di sederci e poi comincia: �Allora Luca � il momento di fare sul serio. Fino ad ora ti ho concesso diverse libert� perch� sei nuovo e molto bravo, ma � il momento di stringere. Ti devi uniformare ai tuoi compagni, anche perch� sei l�ultimo arrivato�. Io non capivo che cosa volesse da me. Mi giro verso mio padre che sta ascoltando e lo guardo con volto interrogativo.
Guardo il Mister e chiedo: �Mi scusi ma cosa intende? Mi sembra di rispettare gli orari degli allenamenti�. Il Mister con faccia seria mi risponde: �Il problema principale � quello che porti sulla testa. Come avrai potuto notare gli altri sono puliti!�.
A quelle parole rimango pietrificato. Il problema erano i miei capelli. Io chiedo altre spiegazioni perch� non volevo assolutamente uniformarmi al taglio degli altri ragazzi che era praticamente a pochi millimetri, qualcuno addirittura a zero.
Ero molto incazzato, ma non mi lasciavano alternative. Mio padre taceva ed io alla fine mi alzo per andarmene. Il Mister esclama: �Se esci ora da quella porta non mettere pi� piede qui perch� io non ti voglio pi��. Sentite quelle parole mi giro e sbuffando dico: �D�accordo Mister domani pomeriggio vado dal parrucchiere e mi faccio tagliare i capelli!�. Mi ero fatto una gran violenza nell�affermare quelle parole. Io non avevo nessun�intenzione di andare dal parrucchiere e nella mia mente si faceva avanti l�idea di abbandonare tutto.
Sto quasi per uscire, quando il Mister mi rimprovera dicendo: �Non dobbiamo aspettare domani lo facciamo qui, subito�.
Io stupito gli chiedo: �Subito, che cosa?�. Il Mister apre il cassetto e mette sulla sua scrivania una macchina tagliacapelli e poi continua: �Decidi tu, o ti fai tagliare i capelli o esci dalla squadra. Ora�.
Io non sapevo che dire e che fare. L�istinto era di mandare �vaffanculo� tutto, ma al tempo stesso ero assolutamente conscio delle mie capacit� e del possibile futuro che avrei avuto nella squadra.
Rimango l� per qualche minuto. Tutti gli occhi puntati su di me. Il Mister indifferente mentre mio padre rompendo il silenzio mi dice: �Pensa bene a ci� che fai. Pesa bene, hai da un lato la tua passione per il nuoto e dall�altra i capelli. Non dovrebbe essere difficile scegliere!�.
Rifletto su quanto detto da mio padre. Pensandoci bene la scelta era abbastanza ovvia, anche se era pesantissima. In sostanza o continuavo a giocare nella squadra e mi facevo rasare oppure mi tenevo i capelli, ma non avrei pi� giocato.
Nel frattempo entrano nell�ufficio dei miei compagni fra cui Lorenzo, il capitano della squadra. S�intrattiene un attimo col Mister per chiedere alcune informazioni, poi si volta verso di me e mi dice: �Che fai qui?�.
Io non parlo e con un cenno degli occhi gli indico la scrivania dove � posata la tosatrice, in attesa. Lorenzo allora esclama: �Ahhh ok ho capito� poi si avvicina a me e dice: �Sei pronto?�. Io alzo le spalle in segno d�indecisione. Allora Lorenzo si fa serio: �Ma non vorrai mica scherzare! Guarda che abbiamo bisogno di te nella squadra. Non vorrai mica lasciarci solo per i capelli lunghi. Questo momento � arrivato per tutti, e tutti lo hanno superato�. Giacomo, un altro compagno entrato nella stanza conferma: �Dai fregatene � un attimo. Ci siamo passati tutti�.
Lorenzo riprende: �Ma ti rendi conto che scelta. I capelli contro una carriera? Dai su� Mister il ragazzo � pronto puo� procedere!�.
Era stato molto chiaro e convincente ed aveva avuto parole gentili nei miei confronti, anche se fra noi fino a quel momento non correva buon sangue. Non potevo pi� rifiutare quindi dissi: �Ok. Va bene, per la squadra..�.
Il Mister recuper� dall�armadio la mantellina, pettine e forbici. La tosatrice era gia sul tavolo. Lui aveva tutto l�occorrente.
Mi fece sedere su una sedia e subito mi sistem� la mantellina. Davanti a me Lorenzo, Giacomo e mio padre assistevano all�operazione.
IL Mister comincia a pettinarmi in modo energico. Il pettine s�incastra nei capelli e lui tira come un forsennato. Io resisto a malapena.
Finito di pettinare aziona immediatamente la tosatrice. ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ la pone sulla mia nuca e comincia a salire lentamente sempre pi� su fino ad arrivare al capo e poi senza interrompere continua sulla testa fina ad arrivare sulla fronte. A fine corsa quando alza la tosatrice vedo cadere davanti a me un�infinit� di capelli ed esclamo: �Noooo cazzo�.ma porca�..�. Non riesco a vedere cosa sta facendo e a che lunghezza stia andando, ma sapendo che aveva una tosatrice in mano, immaginavo che sarebbe stato un taglio molto corto.
Il Mister continua girando la mia testa e tenendola con la sua mano grande e calda. Io mi abbandono e chiudo gli occhi. Questo taglio � una sofferenza. IL ronzio della tosatrice continua e i capelli continuano inesorabilmente a cadere. Prego che quel momento d�umiliazione finisca: Le tre persone assistono alla mia iniziazione nella squadra. Un rito umiliante che, secondo me, deturpa la mia persona. Ho un nodo in gola.
Il rito finalmente termina. Il mister-barbiere mi libera dalla mantellina ed io mi posso alzare. D�istinto metto la mano sulla testa: �AZZO ma � non c�e pi� niente. Datemi uno specchio!�. Lorenzo mi guarda e dice: �Hai proprio una bella testolina vieni a vederti� e mi guida in bagno dove ci sono gli specchi.
Mi guardo e rimango a bocca aperta. In testa non c�e pi� nulla, i capelli sono a zero. Il Mister aveva usato la macchinetta senza protezione. Lorenzo sghignazza e dice: �Ci farai l�abitudine, sta tranquillo!�.
Ritorniamo nell�ufficio del Mister e Lorenzo dice: �Mister gi� che hai la macchinetta fuori potresti darmi una ripassata�. Il Mister rivolgendosi a me ed a mio padre dice: �Vedete una volta che gli faccio il primo taglio poi ritornano tutti. Lorenzo � il mio cliente pi� affezionato...�. Poi rivolgendosi a Lorenzo dice: �Dai siediti che ti do una passata veloce�. Detto, fatto. Lorenzo ha la mantellina intorno al collo ed il Mister comincia a ripassare quella gi� corta peluria che lui ha. In pochi minuti Lorenzo � rasato come me.
Il Mister si rivolge a me: �Hai fatto la scelta giusta. Sarebbe stato un peccato perderti. Io tengo la macchinetta qui in ufficio e quando vuoi una sistemata vieni tranquillamente come fanno i tuoi compagni�.
Rimango un po� stupito da questa nuova prospettiva. Praticamente avevo un Mister-Barbiere e mentre mi avvio con mio padre verso casa mi tocco la pelata e penso: �Questo � proprio un taglio da atleta!� |