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Taglio da atleta da Enrico
 

Finalmente dopo mesi di duro allenamento il mio Mister ha deciso di inserirmi nella squadra di pallanuoto. Sono molto orgoglioso di questa promozione ed anche la mia famiglia � orgogliosa di me.

Gli allenamenti si faranno ancora pi� duri, con pi� sessioni in settimana.  Il Mister ogni volta si raccomanda di uscire dai locali della piscina ben asciutti altrimenti, vista la temperatura rigida dell�esterno, c�� il rischio di ammalarsi.

Una sera il Mister, mentre eravamo negli spogliatoi quasi pronti ad uscire, mi dice: �Hai i capelli ancora umidi. Se esci cosi ti prendi un malanno. Sarebbe meglio che li tagliassi quei capelli come i tuoi compagni�. A questa richiesta, gi� fatta in altre situazioni ridendo risposi di no in modo piuttosto deciso.

Per essere un nuotatore effettivamente ero un po� sopra le righe. Capelli lunghi, castano-biondi, alle spalle e di regola raccolti in una coda abbastanza lunga. I miei compagni, con pi� anni d�esperienza, avevano tutti i capelli cortissimi. Era facile intuire che la loro testa era trattata mensilmente con la tosatrice.

La richiesta del taglio si ripresent� in diverse altre occasioni. La mia risposta era sempre la stessa. Un mio compagno una sera mi disse: �Anche io avevo i capelli lunghi come i tuoi. Alla fine ho dovuto tagliarli perch� il Mister era diventato troppo insistente ed io non reggevo pi�. Qualche volta, per punizione, mi metteva in panchina invece di farmi giocare. Alla fine ho ceduto ed i capelli sono andati. Guarda ora come sono ridotto!�. Paolo, era quasi rasato, � secondo me decisamente orribile. I capelli erano biondissimi e quasi non si vedevano mentre in bella mostra apparivano due grandi orecchie a sventola.

Passo qualche mese, poi, una sera, il Mister mi disse di venire al successivo allenamento accompagnato da mio padre.

Cosi fu, e la volta successiva mentre io mi allenavo loro parlarono per circa un quarto d�ora.

�Deve dire a suo figlio di tagliarsi quei capelli altrimenti non lo accetto pi� in squadra. Sta creando un precedente per gli altri ragazzi che come vede hanno tutti i capelli cortissimi. In questo sport non � opportuno portare capelli lunghi, sono solo una complicazione�.  Mio padre stava a sentire mentre io, impegnato negli allenamenti, ero assolutamente ignaro di dove voleva arrivare il Mister che continuava a parlare a mio padre: �Se la prossima volta il ragazzo non arriva con i capelli accorciati a dovere sar� costretto a non ammetterlo agli allenamenti. Quella coda che porta va assolutamente eliminata!�. Mio padre era un po� stupito dal fervore del Mister, ma tutto sommato condivideva la sua idea; un taglio corto sarebbe stato opportuno e conveniva il fatto che dovesse essere fatto al pi� presto.

Alla fine il Mister lanci� una proposta: �Se vuole taglio io i capelli a suo figlio, probabilmente far� resistenza, ma secondo me � quello che ci vuole, prendendolo in modo autoritario gli fortifichiamo il carattere�.  Mio padre era un po� perplesso da quest�affermazione mentre il Mister stava pregustando il godimento di un taglio forzato nei miei confronti.

Il Mister se lo lavor� a dovere fino a quando mio padre acconsenti: �Ok, glieli tagli lei i capelli, ma io sar� presente�.

Terminano gli allenamenti e mio padre e l� nell�atrio della piscina che mi attende. Dopo la doccia, mi asciugo lo raggiungo pronto per andare a casa. �Andiamo pa ... sono pronto!�.  Mio padre mi fa cenno di entrare nell�ufficio del Mister. Il Mister � sulla porta ed esclama: �Luca, entra!�.

Mi dirigo verso l�ufficio e mio padre mi segue. Non capivo che cosa volessero ma con estrema tranquillit� entro.

Il Mister ci fa segno di sederci e poi comincia: �Allora Luca � il momento di fare sul serio. Fino ad ora ti ho concesso diverse libert� perch� sei nuovo e molto bravo, ma � il momento di stringere. Ti devi uniformare ai tuoi compagni, anche perch� sei l�ultimo arrivato�. Io non capivo che cosa volesse da me. Mi giro verso mio padre che sta ascoltando e lo guardo con volto interrogativo.

Guardo il Mister e chiedo: �Mi scusi ma cosa intende? Mi sembra di rispettare gli orari degli allenamenti�. Il Mister con faccia seria mi risponde: �Il problema principale � quello che porti sulla testa. Come avrai potuto notare gli altri sono puliti!�.

A quelle parole rimango pietrificato. Il problema erano i miei capelli. Io chiedo altre spiegazioni perch� non volevo assolutamente uniformarmi al taglio degli altri ragazzi che era praticamente a pochi millimetri, qualcuno addirittura a zero.

Ero molto incazzato, ma non mi lasciavano alternative. Mio padre taceva ed io alla fine mi alzo per andarmene. Il Mister esclama: �Se esci ora da quella porta non mettere pi� piede qui perch� io non ti voglio pi��. Sentite quelle parole mi giro e sbuffando dico: �D�accordo Mister domani pomeriggio vado dal parrucchiere e mi faccio tagliare i capelli!�. Mi ero fatto una gran violenza nell�affermare quelle parole. Io non avevo nessun�intenzione di andare dal parrucchiere e nella mia mente si faceva avanti l�idea di abbandonare tutto.

Sto quasi per uscire, quando il Mister mi rimprovera dicendo: �Non dobbiamo aspettare domani lo facciamo qui, subito�.

Io stupito gli chiedo: �Subito, che cosa?�. Il Mister apre il cassetto e mette sulla sua scrivania una macchina tagliacapelli e poi continua: �Decidi tu, o ti fai tagliare i capelli o esci dalla squadra. Ora�.

Io non sapevo che dire e che fare. L�istinto era di mandare �vaffanculo� tutto, ma al tempo stesso ero assolutamente conscio delle mie capacit� e del possibile futuro che avrei avuto nella squadra.

Rimango l� per qualche minuto. Tutti gli occhi puntati su di me. Il Mister indifferente mentre mio padre rompendo il silenzio mi dice: �Pensa bene a ci� che fai. Pesa bene, hai da un lato la tua passione per il nuoto e dall�altra i capelli. Non dovrebbe essere difficile scegliere!�.

Rifletto su quanto detto da mio padre. Pensandoci bene la scelta era abbastanza ovvia, anche se era pesantissima. In sostanza o continuavo a giocare nella squadra e mi facevo rasare oppure mi tenevo i capelli, ma non avrei pi� giocato.

Nel frattempo entrano nell�ufficio dei miei compagni fra cui Lorenzo, il capitano della squadra.  S�intrattiene un attimo col Mister per chiedere alcune informazioni, poi si volta verso di me e mi dice: �Che fai qui?�.

Io non parlo e con un cenno degli occhi gli indico la scrivania dove � posata la tosatrice, in attesa. Lorenzo allora esclama: �Ahhh ok ho capito� poi si avvicina a me e dice: �Sei pronto?�. Io alzo le spalle in segno d�indecisione. Allora Lorenzo si fa serio: �Ma non vorrai mica scherzare! Guarda che abbiamo bisogno di te nella squadra. Non vorrai mica lasciarci solo per i capelli lunghi. Questo momento � arrivato per tutti, e tutti lo hanno superato�. Giacomo, un altro compagno entrato nella stanza conferma: �Dai fregatene � un attimo. Ci siamo passati tutti�.

Lorenzo riprende: �Ma ti rendi conto che scelta. I capelli contro una carriera? Dai su� Mister il ragazzo � pronto puo� procedere!�.

Era stato molto chiaro e convincente ed aveva avuto parole gentili nei miei confronti, anche se fra noi fino a quel momento non correva buon sangue. Non potevo pi� rifiutare quindi dissi: �Ok. Va bene, per la squadra..�.

Il Mister recuper� dall�armadio la mantellina, pettine e forbici. La tosatrice era gia sul tavolo. Lui aveva tutto l�occorrente.

Mi fece sedere su una sedia e subito mi sistem� la mantellina. Davanti a me Lorenzo, Giacomo e mio padre assistevano all�operazione.

IL Mister comincia a pettinarmi in modo energico. Il pettine s�incastra nei capelli e lui tira come un forsennato. Io resisto a malapena.

Finito di pettinare aziona immediatamente la tosatrice. ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ la pone sulla mia nuca e comincia a salire lentamente sempre pi� su fino ad arrivare al capo e poi senza interrompere continua sulla testa fina ad arrivare sulla fronte. A fine corsa quando alza la tosatrice vedo cadere davanti a me un�infinit� di capelli ed esclamo: �Noooo cazzo�.ma porca�..�. Non riesco a vedere cosa sta facendo e a che lunghezza stia andando, ma sapendo che aveva una tosatrice in mano, immaginavo che sarebbe stato un taglio molto corto.

Il Mister continua girando la mia testa e tenendola con la sua mano grande e calda. Io mi abbandono e chiudo gli occhi. Questo taglio � una sofferenza. IL ronzio della tosatrice continua e i capelli continuano inesorabilmente a cadere. Prego che quel momento d�umiliazione finisca: Le tre persone assistono alla mia iniziazione nella squadra. Un rito umiliante che, secondo me, deturpa la mia persona. Ho un nodo in gola.

Il rito finalmente termina. Il mister-barbiere mi libera dalla mantellina ed io mi posso alzare. D�istinto metto la mano sulla testa: �AZZO ma � non c�e pi� niente. Datemi uno specchio!�. Lorenzo mi guarda e dice: �Hai proprio una bella testolina vieni a vederti� e mi guida in bagno dove ci sono gli specchi.

Mi guardo e rimango a bocca aperta. In testa non c�e pi� nulla, i capelli sono a zero. Il Mister aveva usato la macchinetta senza protezione. Lorenzo sghignazza e dice: �Ci farai l�abitudine, sta tranquillo!�.

Ritorniamo nell�ufficio del Mister e Lorenzo dice: �Mister gi� che hai la macchinetta fuori potresti darmi una ripassata�. Il Mister rivolgendosi a me ed a mio padre dice: �Vedete una volta che gli faccio il primo taglio poi ritornano tutti. Lorenzo � il mio cliente pi� affezionato...�. Poi rivolgendosi a Lorenzo dice: �Dai siediti che ti do una passata veloce�. Detto, fatto. Lorenzo ha la mantellina intorno al collo ed il Mister comincia a ripassare quella gi� corta peluria che lui ha. In pochi minuti Lorenzo � rasato come me.

Il Mister si rivolge a me: �Hai fatto la scelta giusta. Sarebbe stato un peccato perderti. Io tengo la macchinetta qui in ufficio e quando vuoi una sistemata vieni tranquillamente come fanno i tuoi compagni�.

Rimango un po� stupito da questa nuova prospettiva. Praticamente avevo un Mister-Barbiere e mentre mi avvio con mio padre verso casa mi tocco la pelata e penso: �Questo � proprio un taglio da atleta!�