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Come mio fratello da Enrico - I Parte
 

Francesco ed io siamo due fratelli quasi coetanei. Ci separano solo due anni. Inutile dire che il rapporto tra fratelli naviga tra alti e bassi. Spesso si litiga ma poi alla fine l�uno non pu� vivere senza l�altro.

Francesco e� il mio fratello maggiore. Per me e� un esempio ed ogni cosa che fa gli esce giusta. A scuola e� bravo, negli sport e� bravissimo, con le ragazze � successo ed io cerco di stargli dietro e di dimostrare di essere alla sua altezza, ma e� sempre durissima.

Stiamo vivendo un momento particolare. Francesco partir� per il militare entro pochi giorni ed il periodo di lontananza che si separer� ci sconforta entrambi.  Francesco e� molto triste e io sto male per lui. Cerco di stargli vicino, anche se lui sempre orgoglioso minimizza il tutto.

Prima di partire tutti consigliano a Francesco di tagliarsi i capelli per evitare il barbiere della caserma che, come noto, non va troppo per il sottile. Meglio andare l� gi� preparati ed ordinati.  Francesco non ci vuol sentire ed i capelli non li vuole tagliare. Dice di voler essere ricordato dagli amici con i capelli cosi come li ha, lunghi quasi alle spalle. Non vuole farsi vedere con i capelli corti.

Francesco ha i capelli sul castano biondo che gli arrivano alle spalle. E� un taglio pari con i capelli tutti alla stessa lunghezza che ogni tanto sistema direttamente mia madre. Io ho lo stesso taglio di capelli ma pi� lungo di una decina di centimetri. A lui i capelli danno alle spalle a me arrivano sulla schiena.

E� quasi notte, siamo entrambi in camera pronti a dormire. Domani e� l�ultimo giorno di libert� e dopodomani Francesco parte. Io fatico a prendere sonno e sento che anche Francesco si gira nel letto. Allora lo chiamo �Fra � sei sveglio?�

E lui: �-zzo c�� ,

�preoccupato ? �

E lui � un po��

�posso fare qualcosa � �

E lui �si�. �

Un misto di tristezza e gioia � Francesco chiedeva il mio aiuto e questo era cosa assai rara. Si capiva che il suo morale era sotto le scarpe.

Allora io continuo: �Dimmi � �

E lui tirandola un po� alle lunghe: �Senti �. Domani pomeriggio verso le 4 sei libero?�

Ed io �S�.  Fra� ma dimmi che c�e?�

Lui fa un sospiro ed infine mi dice � �domani alle 4 vado dal barbiere. Mi faccio tagliare i capelli. Mi accompagni?�.

A quella richiesta io mi sono letteralmente sciolto � il mio fratellone che mi chiede di accompagnarlo dal barbiere ! ero orgoglioso di potergli essere vicino in un momento simile sapendo che era un momento difficile per lui e che la visita dal barbiere sarebbe stata pesantissima. Ne sarebbe uscito trasformato; non aveva certo intenzione di andarci per una leggera spuntatina.

Io gli rispondo con decisione: �Si vengo con te. Hai gi� deciso dove andare ?�

E lui: �Andr� da Pino. dove va papa�

Pino come parrucchiere non e� il massimo della vita � �ma dai � ma sei sicuro ? da Pino? .. azz che coraggio !! ..�

Francesco innervosito dalle mie domande mi dice: � Cazzo Enrico non devo mica andare dallo stilista� vado a militare .. mica ad una sfilata � devo farmi i capelli corti� cazzo�. �

Capisco che devo starmene zitto e non fare troppi discorsi e allora lo rassicuro: �Ok Fra domani ti accompagno�.

La notte passa � io sono un po� agitato � e sento Francesco che continua a rivoltarsi nel letto.  

Arriva cosi il momento di andare dal barbiere. Francesco mi aspetta fuori seduto in giardino. Lo raggiungo; sono un po� in ritardo: �Scusa il ritardo Fra � ma mi sono un po� incasinato� lui mi sorride dicendomi �nulla � non ho questa gran fretta�. Saliamo sull�auto di Francesco e andiamo verso il negozio di Pino.

Pino e� il barbiere di nostro padre da ormai molti anni. E� stato anche il nostro barbiere finch� eravamo piccoli, cio� sui 12 � 13 anni. Poi sia io che Francesco, insieme con altri amici, abbiamo cominciato a frequentare un altro negozio pi� moderno, una parrucchiera unisex. Li entravamo con i nostri capelli lunghi ed uscivamo ancora coi nostri bei capelli lunghi. Nessun taglio drastico. Ultimamente Francesco, un po� pigro, se li faceva tagliare anche da nostra madre.

Io frequentavo volentieri il negozio di Paola. Quando vado passo delle ore fra shampoo, balsamo, taglio, riflessanti �ed altri prodotti.

Pino e� un tipo sulla sessantina, basso e calvo con corona di capelli corti e baffetti. La sua specialit� e� la �spuntatina� che si risolve quasi sempre in un taglio drammatico di capelli. Ogni volta che nostro padre va da lui io e Fra ci facciamo un casino di risate perch� ritorna sempre conciato in modi assurdi. Anche nostro padre ama i capelli lunghi. Quando era giovane li aveva anche lui ed e� per questo che non ha mai fatto problemi per la capigliatura di noi ragazzi. Ogni volta quando deve andare dice che li fa spuntare, poi, quando torna poco ci manca che ha la sfumatura alta.

Per questo motivo la scelta di Pino a me non piaceva�. Ma e� pur vero che non c�era molto da poter scegliere; i capelli dovevano essere corti e per questo motivo probabilmente Pino era il parrucchiere giusto.

Arriviamo al negozio. Francesco e� visibilmente teso. Il taglio dei capelli e� il preludio a quello che accadr� domani. Prima di entrare Francesco si gira verso di me e mi dice: �Enrico, che cosa gli dico al barbiere? Come devo dire di tagliarli? Gli dico corti �? � io lo guardo e senza pensarci troppo gli dico: �Fra digli che devi andare a militare  � e lascia fare a lui��.  Francesco entra nel negozio e io dietro di lui ad accompagnarlo in questo momento�.

Nel negozio oltre a noi ci sono due persone. Il primo e� sotto taglio ed e� un ragazzo che noi conosciamo. Ci saluta e chiede a Francesco: �Sei di partenza ?�. Francesco se avesse potuto lo avrebbe fulminato�. di toccare l�argomento del militare non ne aveva proprio voglia .. alla fine risponde con un si un po� forzato � poi prende una rivista e comincia a leggere fingendo tranquillit�.

Aspettiamo circa un�ora. Io non resisto quasi pi�. Sono molto teso nonostante sia Francesco a doversi sottoporre al trattamento di Pino. Lo guardo mentre e chino e legge il giornale. Ha capelli molto pi� belli dei miei, leggermente mossi � non riesco ad immaginarlo con i capelli corti-corti alla militare. Si accorge che lo sto guardando ed a sua volta ricambia lo sguardo. Capisco dai suoi occhi verdi che apprezza il fatto che stia l� con lui anche se non c�e nessuna conversazione.

Arriva il momento di Francesco, il signore si e� appena alzato dalla sedia per andare a pagare il suo taglio e parla con Pino.

Francesco ha ancora la rivista in mano, ma con gli occhi segue quello che sta facendo Pino. Posa la rivista e aspetta di essere chiamato. Lui e teso ed io con lui. Pino indugia, e� un tipo di quelli che, quando attacca a parlare non finisce pi�� poi prende la scopa e pulisce per terra per spazzare via i capelli sul pavimento. Alla fine il signore esce, Pino spazza velocemente e alla fine chiama: �Chi e� il prossimo ?�. Francesco alza la mano, si gira verso di me mi lancia uno sguardo e mi strizza l�occhio, poi si alza e va verso la sedia. Si siede immediatamente. Pino gli mette una mantellina bianca intorno al collo. Nessuna parola fra i due.

CONTINUA