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Prima volta dal barbiere da solo da Enrico - II� Parte
 

Mi sbrigo e vado verso di lui; mi mette un cuscino sulla sedia per farmi stare pi� alto e poco dopo mi mette una mantellina azzurra intorno al collo.

Il barbiere si appresta ad iniziare e chiede: �Come li tagliamo?� ed io rispondo �Non tanto corti� . Era una frase fatta che mi aveva detto mia madre da dire al barbiere ed era anche analoga alla frase che mio padre diceva in dialetto a Mino quando si apprestava a tagliarmi i capelli.

Il barbiere, Napoli, ripete la mia indicazione scandendola bene: �NON TANTO  CORTI�

Inizia a pettinarmi. Mi guardo allo specchio ed i capelli sono lunghi per un ragazzino dell�epoca. La frangia sfora abbondantemente sugli occhi e dietro i capelli vanno sul collo � sento il pettine che passa e con i denti mi fa il solletico al collo.

Il barbiere impugna una forbice di quelle strane, credo che serva a sfoltire i capelli; e� una forbice che in corrispondenza delle lame ha dei pettini.

Parte da un lato, con il pettine alza le ciocche di capelli e con la forbice taglia.  Con mia sorpresa vedo che sebbene il barbiere muova con decisione le forbici in realt� i capelli che cadono sulla mantellina sono pochissimi.  Il barbiere si interrompe e stacca la forbice dalla testa. Fra le lame ci sono un po� di capelli. La apre e con le dita toglie i capelli e li fa cadere a terra.

Non appare soddisfatto, i capelli tagliati sono pochi e quello non e� lo strumento giusto.

Posa le forbici e ne prende altre tradizionali, poi si mette dietro di me e con il pettine comincia a pettinare il ciuffo. Una prima passata di pettine, poi una seconda, quindi la terza e ZAC il ciuffo e� andato ridotto a 2 centimetri dai 7 � 8 che avevo� prosegue andando all�indietro veloce ZAC, ZAC, ZAC.

Ha un modo bizzarro di tagliare i capelli; infatti, mentre fa schioccare la forbice fa un movimento per cui i capelli tagliati vengono buttati in alto per poi cadere direttamente sul pavimento e non sulla mantellina.

A guardarlo e� ridicolo� ed e� una cosa che mi e� rimasta in mente a distanza di quasi 30 anni. Mi sembrava di vedere come quando nei cartoni animati tagliano i capelli che vedi ciocche volare da tutte le parti. Li era una cosa pi� o meno simile. con la forbice tagliava e poi lanciava i capelli tagliati.

Dal ciuffo fino alla nuca Napoli era implacabile. Quello era un taglio (non) TANTO CORTO che andava bene a lui, forse era anche l�unico che sapeva fare.

Il tutto si conclude molto rapidamente, in meno di mezzora. I capelli lunghi sul collo prima vengono tagliati completamente , poi con la macchinetta a mano mi viene fatta una bella sfumatura tipo quella che mi faceva Mino ma decisamente pi� corta e pi� alta.

Il taglio finisce. Il barbiere mi toglie la mantellina e mi dice: �Via. allora ti senti pi� leggero?� . Era convinto di avermi fatto un grande lavoro liberandomi di quella massa di capelli selvaggi. Io rispondo �Eh!� e penso: �Sei peggio di Mino ora capisco perch� Stefano ha sempre i capelli cortissimi sicuramente sei tu a decidere di farglieli cosi !�.

Esco e vado dagli amici a giocare e appena mi vedono sono accolto da un BUUUUUUUUUU generale. Il barbiere deve avermi trasformato in un modo drastico, ma non riesco a capirlo. A casa anche mio padre mi guarda stupito: �Ma da chi sei andato. � ed io �da Napoli� e mio padre un po� dispiaciuto: �Ma perch� non sei andato da Mino?�.

Era evidente che mi aveva fatto un lavoro da cani sulla testa e col tempo questo sono riuscito a capirlo. All�epoca io allo specchio mi vedevo con i capelli corti e basta ma ricordo un�espressione in dialetto di mio padre che diceva pi� o meno cosi: �E� pieno di sforbiciate �. Cosa gli ha fatto�. Sembra che i capelli glieli abbia strappati�.

All�epoca non capivo e lui e� rimasto il mio barbiere per altri 2 anni, poi, quando mi regalarono il motorino per i miei 14 anni, con gli amici si andava insieme da un barbiere alla moda, per l�epoca, in un paese vicino. I miei capelli erano salvi!